WIKILEAKS

Julian Assange
Julian Assange

Nuova pubblicazione di WikiLeaks: i documenti di Kissinger e Bradley manning

Di Amy Goodman (*); da: surysur.net; 14.4.2013

 

WikiLeaks ha appena pubblicato una nuova serie di documenti. Si tratta di 1,7 milioni di cablogrammi del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti riguardanti il periodo 1973-1976, chiamati “I cablo di Kissinger”, con riferimento a Henry Kissinger, l’allora Segretario di Stato e consigliere alla sicurezza nazionale del Presidente.

Uno dei cablo contiene la trascrizione di una conversazione in cui Kissinger esibisce una brutale onestà. Kissinger afferma: “Prima della Legge sulla Libertà d’Informazione ero solito dire, nelle riunioni, ‘Le cose illegali le facciamo subito, per quelle incostituzionali ci vuole un po’ di tempo…’ ma da quando è stata approvata la della Legge sulla Libertà d’Informazione ho paura a dire questo tipo di cose” (e, secondo la registrazione, si sentono risate nella sala).

WikiLeaks ha appena pubblicato una nuova serie di documenti. Si tratta di 1,7 milioni di cablogrammi del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti riguardanti il periodo 1973-1976, chiamati “I cablo di Kissinger”, con riferimento a Henry Kissinger, l’allora Segretario di Stato e consigliere alla sicurezza nazionale del Presidente.

Uno dei cablo contiene la trascrizione di una conversazione in cui Kissinger esibisce una brutale onestà. Kissinger afferma: “Prima della Legge sulla Libertà d’Informazione ero solito dire, nelle riunioni, ‘Le cose illegali le facciamo subito, per quelle incostituzionali ci vuole un po’ di tempo…’ ma da quando è stata approvata la della Legge sulla Libertà d’Informazione ho paura a dire questo tipo di cose” (e, secondo la registrazione, si sentono risate nella sala).

 

L’illegale e l’incostituzionale possono essere oggetto di risate per Kissinger, che il prossimo mese compie 90 anni, ma si tratta di un affare molto più serio per quanto riguarda il soldato Bradley Manning.

Dopo quasi tre anni di prigione, dei quali almeno 8 mesi in condizioni di detenzione che il relatore speciale dell’ONU sulla tortura, Juan Ernesto Méndez, ha definito “crudeli, inumane e degradanti”, Manning ha parlato poco tempo fa in un tribunale a Fort Meade. Ha detto “Ho pensato che se il pubblico in generale, e la popolazione statunitense in particolare, avessero avuto accesso alle informazioni contenute nei cablo, questo avrebbe potuto provocare un dibattito a livello nazionale sul ruolo delle forze armate e sulla nostra politica estera in generale e, in particolare, rispetto all’Iraq e all’Afganistan”.

Le parole di Manning sono state diffuse in forma anonima in una registrazione clandestina che “Democracy Now!” ha trasmesso nel suo notiziario. Si trattava di Bradley Manning, delle sue stesse parole, della sua stessa voce che spiegava ilo motivo delle sue azioni.

 

Manning ha fatto le sue dichiarazioni davanti alla giustizia riguardo al video che passò a Wikileaks, che mostrava un massacro eseguito da un elicottero da combattimento in Iraq. Le immagini furono rese pubbliche più tardi con il titolo di “Assassinio collaterale”.

Il video mostra, in sordide immagini in bianco e nero, l’assassinio di 12 uomini da un elicottero da combattimento a Bagdad il 12 luglio 2007. Si può ascoltare l’equipaggio dell’elicottero che sfotte le vittime e festeggia l’assurdo assassinio delle persone a terra, di cui due erano dipendenti dell’agenzia di stampa Reuters.

 

Manning ha detto: “Speravo che il pubblico in generale reagisse con allarme, come me, di fronte alla condotta dei membri dell’equipaggio che sparavano. Volevo che il popolo statunitense sapesse che non tutte le persone, in Iraq e Afganistan, sono dei bersagli da eliminare ma persone che stanno lottando per sopravvivere in quel ambiente di pressione che chiamiamo guerra disuguale. Dopo la pubblicazione delle immagini, la risposta dei media e del pubblico in generale che le avevano viste mi confortò. Come avevo sperato anche altri si sono sentiti altrettanto indignati, o anche più di me, per quello che avevano visto”.

 

La Reuters aveva cercato di ottenere il video invocando la Legge sulla Libertà d’Informazione, ma le fu negato l’accesso. Così Manning passò il video, insieme a centinaia di migliaia di documenti elettronici classificati, col procedimento anonimo e sicuro di invio attraverso Internet sviluppato da WikiLeaks e realizzò così la più grande filtrazione di documenti segreti nella storia degli Stati Uniti … e cambiò il mondo.

L’equipe di WikiLeaks si riunì in una casa in affitto a Reykiavick, in Islanda, per preparare la diffusione pubblica del video. Una delle persone che fece parte di questa équipe è Birgitta Jonsdottir, membro del Parlamento islandese, che mi disse: “Quando vidi il video nel febbraio 2010 mi commossi molto. Mi fece piangere, come fecero molti altri che l’hanno visto. Ma, nello stesso tempo, mi sono resa conto della sua importanza e di come avrebbe potuto cambiare il mondo e renderlo un posto migliore”.

Birgitta Jonsdottir è co-fondatrice del Partito Pirata islandese, un vero e proprio partito politico nato in molti paesi, soprattutto in Europa. E’ un’attivista da molti anni che si autodefinisce “pirata-pixel”.

Il video “Assassinio collaterale” ebbe grande attenzione mediatica quando fu pubblicato la prima volta. Uno dei soldati che si trovava a terra, Ethan McCord, corse verso la scena del massacro e aiutò a salvare due bambini che erano stati feriti nell’attacco. Da tempo McCord soffre di problemi per stress post-traumatico.

Poco tempo fa ha inviato una lettera di appoggio a Bradley Manning, in cui dice: “Il video pubblicato da WikiLeaks appartiene all’opinione pubblica. Il fatto che questo incidente sia stato nascosto dovrebbe essere oggetto di un’inchiesta penale. Chiunque sia stato a diffonderlo, per me, è un eroe statunitense”.

Dalla pubblicazione del video “Assassinio collaterale” nell’aprile 2010 WikiLeaks è sottoposta a pesanti pressioni.

Manning potrebbe essere condannato all’ergastolo o, anche, alla pena di morte.

Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, ha passato un anno e mezzo agli arresti domiciliari in Gran Bretagna fino a che ha chiesto asilo all’Ambasciata dell’Ecuador di Londra, dove si trova dal giugno 2012 cercando di evitare di essere estradato in Svezia. Assange teme che la Svezia possa, a sua volta, estradarlo negli Stati Uniti, dove è probabile che un tribunale segreto abbia già emesso accuse contro di lui.

 

L’ultima pubblicazione, che comprende documenti già declassificati ma molto difficili da trovare e da ottenere, è una prova della necessità che esistano WikiLeaks e gruppi simili. I documenti che hanno appena pubblicato hanno provocato polemiche in tutto il mondo, nonostante si riferiscano ad incidenti successi nel decennio 1970.

 

S esistesse un criterio uniforme di giustizia, il Premio Nobel per la Pace Henry Kissinge dovrebbe affrontare un processo e Bradley Manning dovrebbe ricevere il Premio Nobel per la Pace.

 

(*) Giornalista statunitense

 

 

(traduzione di Daniela Trollio

Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

 

 

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Commenti: 2
  • #1

    FUCK OFF (mercoledì, 17 aprile 2013 15:16)

    Qui non si tratta

  • #2

    FUCK OFF (mercoledì, 17 aprile 2013 15:21)

    This is not regading the Nobel prizes etc.. Ammy from Democracy Now, knows well J.A and B.M. The problem is that when they start to get in the closet and find skeleton the true sense of the whole operation WikiLeaks vanishes. It could had change the world, but he only shocked it. Armando Lulaj

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