Venezuela

Perché in Italia nessuno parla dei collegamenti tra il golpista venezuelano Guaidò e i narco-paramilitari colombiani?

di Fabrizio Verde; da: lantidiplomatico.it; 14.9.2019

 

A oltre ventiquattro ore dall’uscita delle immagini che rivelano le connessioni tra il golpista venezuelano Juan Guaido e il gruppo narco-paramilitare colombiano ‘Los Rastrojos’ la notizia in Italia non sembra interessare a nessun media del circuito mainstream. Mentre invece ha fatto quasi immediatamente il giro del mondo. Come si può evincere da una semplice ricerca su Google News.

 

Gli stessi media mainstream italici che di solito sono fin troppo loquaci quando si tratta di attaccare la Repubblica Bolivariana del Venezuela a suon di fake news.

 

Il direttore della ONG per i diritti umani Fundación Progresar attiva in Colombia, Wilfredo Cañizares, ha pubblicato delle foto dove è ritratto l’autoproclamato presidente Guaidó con due comandanti del gruppo paramilitare. L’esponente di Voluntad Popular si abbraccia con Jhon Jairo Durán Contreras, alias El Menor, e Albeiro Lobo Quintero, alias El Brother.

 

Cañizares mostra inoltre come Guaidó sia entrato illegalmente in Colombia con l'aiuto di alias El Menor e alias El Brother, per poi montare il suo show sui presunti aiuti umanitari da introdurre in Venezuela attraverso il ponte Simon Bolivar al confine con la Colombia.

 

Insomma, gli ingredienti per montare un’interessante inchiesta giornalistica ci sono tutti, ma i media mainstream italiani hanno deciso di ignorare la vicenda.

Evidentemente imbarazza troppo chi ha deciso di sostenere questo personaggio e la sua strategia golpista guidata dai governi di Stati Uniti e Colombia. In Italia Lega e Partito Democratico su tutti. A dimostrazione di come questi due partiti che a parole si collocano a distanza siderale sono in realtà molto vicini e condividono le medesime posizioni su molte questioni. 

 

Da segnalare, in negativo, è invece Tgcom 24 di Mediaset che si limitata a comunicare che nei confronti di Guaido le autorità venezuelane hanno aperto un’inchiesta - come accadrebbe tra l’altro in qualsiasi paese del mondo - per presunti legami con gruppi paramilitari colombiani. Delle foto che rappresentano una prova schiacciante non si fa neanche menzione. Così come del ruolo giocato dal gruppo paramilitare nell’entrata illegale in Colombia del golpista venezuelano.

 

Proviamo solo a immaginare per un attimo cosa sarebbe accaduto a livello mediatico se fossero uscite delle foto ritraenti un qualsiasi dirigente bolivariano in compagnia di guerriglieri e paramilitari.

 

Una canea mediatica con i democratici di turno a invocare l’intervento umanitario per fermare gli irresponsabili dirigenti di Caracas.

 

La memoria torna all’istante all’ineffabile Roberto Saviano che imbastì un’operazione mediatica contro un dirigente di primo piano del Venezuela come Diosdado Cabello. Una grossolana operazione di diffamazione dove l’allora presidente dell’Assemblea Nazionale venezuelana veniva indicato alla testa del fantomatico ‘Cartel de los Soles’. Uno strano cartello dedicato al traffico di droga di cui non è mai emersa alcuna evidenza, fotografia o intercettazione. Tranne le ‘rivelazioni’ fornite da due latitanti venezuelani – Rafael Isea e Leasmy Salazar – dapprima spariti e poi riapparsi negli Stati Uniti per sottrarsi al corso della giustizia venezuelana.

 

 

L’ennesima triste conferma che i fustigatori delle fake news, quelli che dicono di volerle combattere strenuamente in nome della verità e della democrazia, in realtà le utilizzano a piene mani per servire interessi e strategie dei loro padrini politici. Siano essi seduti in quel di Washington o Bruxelles.

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