IL CAPITALISMO E' SFRUTTAMENTO E MORTE

Il capitalismo è sfruttamento e morte per i poveri

 

INTERNAZIONALISMO E SOLIDARIETA’ DI CLASSE
Il capitalismo, fin dai suoi albori, con la colonizzazione e la conquista di buona parte del mondo, ha causato la schiavitù e la morte di centinaia di milioni di persone. Solo in America Latina e in Africa si calcola che siano morti almeno 70 milioni di indigeni e che , in nome del profitto, circa 12 milioni di schiavi africani siano stati strappati ai loro paesi nei primi anni del secolo, mentre sono miliardi gli esseri umani che ancor oggi l’imperialismo sacrifica.

Così, mentre aumenta la ricchezza nelle mani di una minoranza, dall’altro polo aumenta la miseria, la disuguaglianza, la povertà, i campi non coltivati, i contadini senza terra, gli operai senza lavoro: disoccupazione, fame, malattie, guerre, morte.
Nel sistema capitalista molte vite, che potrebbero essere salvate, si perdono per pochi centesimi. L’analfabetismo, la prostituzione infantile, i bambini sfruttati e costretti a lavorare sin dalla più tenera età che chiedono l’elemosina per poter vivere, le baraccopoli in cui vivono milioni di persone in condizioni disumane, le discriminazioni per motivi razziali o sessuali, sono solo una parte dello sfruttamento capitalista.
L’imperialismo impone ai popoli del mondo sottosviluppo, prestiti usurai, debiti con interessi impossibili da pagare, scambio diseguale, speculazioni finanziarie non produttive, corruzione generalizzata, commercio di armi, guerre, violenza, massacri.
In questo secolo l’umanità è cresciuta di 4 volte (la popolazione ha superato i 7 miliardi) e ormai sono migliaia di milioni le persone che soffrono la fame, la sete, la voglia di riscatto e di giustizia......
Gli investimenti finiscono per tre quarti nel nord del mondo e per un quarto in una decina di paesi del sud. Ormai ad un aumento di produttività non corrisponde più alcuna crescita dell’occupazione. Assistiamo quotidianamente al fatto che più le imprese multinazionali licenziano i lavoratori e più si vedono aumentare il valore delle loro azioni. La sovrapproduzione di capitali ha raggiunto cifre pazzesche, innescando nel sistema mondiale una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all’altro, di cui le ricorrenti crisi delle Borse sono solo la spia........


Ormai questa enorme massa di denaro non produce alcun giovamento alla società, e quando esplodono crisi come quella del Sud-Est asiatico del 1998, o quella argentina del 2000, il Fondo Monetario Internazionale interviene non per salvare le popolazioni affamate di quei paesi, bensì i grandi speculatori finanziari.
Agli ordini del mercato, lo stato viene privatizzato sempre più. Le campagne sull’inefficienza e sulla corruzione montate dai capitalisti hanno lo scopo di rendere possibile realizzare le privatizzazioni con il consenso di una parte dell’opinione pubblica e con l’indifferenza di un’altra parte.
Gli stati del Terzo Mondo più pagano più sono in debito, e più sono costretti ad obbedire all’ordine di smantellare lo stato sociale, ipotecare l’indipendenza politica e alienare l”economia nazionale.
La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale rispondono solo agli interessi delle multinazionali, decidono e riscuotono a Washington, sebbene gli Stati Uniti siano il paese più indebitato del mondo.
Conoscere, far conoscere e combattere le leggi che regolano il sistema di sfruttamento capitalista che, in nome del profitto, impongono miseria, guerra, fame e morte, è il primo dovere di ogni proletario cosciente.
Ormai l’imperialismo ed il sistema capitalista, per i proletari e i popoli del mondo, è diventato sinonimo di distruzione e di barbarie, che continuano a perpetuarsi attraverso le violenze e le guerre.......................

 

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sommario > Capitolo 9. [M. Michelino:1970-1983 - La lotta di classe nelle grandi fabbriche di Sesto San Giovanni]

 

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