L'AUDACIA DI UNA RAGAZZINA PALESTINESE

 

L’audacia di una ragazzina

 

Tre ragioni per cui una adolescente palestinese sta facendo impazzire Israele

 

di Gideon Levy (*)

 

Martedì scorso i soldati dell’esercito israeliano hanno sparato alla testa a Hamed al-Masri, ferendo gravemente il ragazzo disarmato di Salfit. Venerdì ì soldati hanno sparato alla testa al disarmato Mohammed Tamimi, anche lui di 15 anni, ferendo gravemente il ragazzo di Nabi Saleh. Sempre venerdì i soldati hanno ucciso Ibrahim Abu Thuraya, amputato di entrambe le gambe, a cui hanno sparato sempre alla testa. 

Lo stesso giorno Ahed Tamimi, di 16 anni, era nel cortile di casa sua con una cugina e ha schiaffeggiato un ufficiale dell’esercito israeliano che era piombato in casa sua. 

Israele si è svegliata furiosa dal suo sogno. Come osa? Le tre vittime dei barbari spari non interessavano agli israeliani e i media non si sono neppure disturbati a darne notizia. Ma lo schiaffo (e il calcio) di Tamimi ha provocato la furia. Come osa schiaffeggiare un soldato dell’esercito di Israele? Un soldato i cui compagni schiaffeggiano, colpiscono, sequestrano e, naturalmente, sparano ai palestinesi quasi tutti i giorni.

 

Davvero Tamim è audace. Ha rotto le regole. Colpire è permesso solo ai soldati. E’ lei la vera provocazione, non il soldato che ha invaso la sua casa. Lei - che ha tre parenti stretti assassinati dall’occupazione, i cui genitori sono stati arrestati innumerevoli volte e il cui padre è stato condannato a 4 mesi di prigione per aver partecipato ad una manifestazione davanti ad un negozio di alimentari – ha osato resistere ad un soldato. Sfacciataggine palestinese. 

Si poteva pensare che Tamimi si sarebbe innamorata del soldato che ha invaso la sua casa, che gli avrebbe gettato del riso…. ma dato che è un’ingrata, lo ha ricompensato con un ceffone. Tutto è dovuto alla “provocazione”. Altrimenti certamente non avrebbe odiato il suo conquistatore. 

Ma ci sono altre fonti dello sfrenato desiderio di vendetta contro Tamimi (il Ministro dell’Educazione Naftali Bennett: “Dovrebbe finire la sua vita in prigione”). 

La ragazza di Nabi Saleh ha fatto a pezzi vari miti degli israeliani. La cosa peggiore è che ha osato infrangere il mito israeliano della mascolinità. Improvvisamente risulta che il soldato eroico, che ci vigila giorno e notte con audacia e coraggio, affronta una ragazzina che ha le mani vuote. Che succederà al nostro machismo, che Tamimi ha spezzato così facilmente, e al nostro testosterone?

 

Improvvisamente gli israeliani hanno visto il nemico crudele e pericoloso che si trovano davanti: una ragazzina di 16 anni con i capelli ricci. Tutta la demonizzazione e la disumanizzazione dei media adulatori si sono sbriciolate nello scontrarsi con una ragazzina con una felpa azzurra.

 

Gli israeliani hanno perso la testa. Non è questo ciò che ci hanno detto…. Sono abituati a sentir parlare di terroristi e di comportamenti da assassini. E’ difficile accusare Ahed Tamimi di questo, non aveva nemmeno una forbice in mano. Dov’è la crudeltà palestinese? Dov’è il pericolo? Dov’è il male? Da perderci la testa… All’improvviso tutte le carte si sono rimescolate, per uno strano momento il nemico è sembrato molto umano.

 

Naturalmente possiamo contare sulla macchina di propaganda e lavaggio del cervello di Israele, che sono tanto efficienti, per assassinare con sufficiente velocità il personaggio di Tamimi. Anche lei sarà etichettata come una crudele terrorista nata per uccidere; si dirà che non aveva motivi giustificabili e che non c’è un ‘contesto’ per il suo comportamento.

 

Ahed Tamimi è un’eroina palestinese. E’ riuscita a far impazzire gli israeliani. Cosa diranno i corrispondenti militari, gli incitatori di destra e gli esperti della sicurezza? Sono buone le 8200, Oketz, Duvdevan, Kfir e tutte quelle altre ‘unità speciali’ se, alla fine della giornata, l’esercito affronta una popolazione civile indifesa che è stanca dell’occupazione, incarnata in una ragazza con la kefiya sulla spalla?

 

Se ce ne fossero molte altre di più come lei! Forse le ragazze come lei potranno scuotere gli israeliani. Forse l’intifada degli schiaffoni avrà successo dove tutti gli altri metodi di resistenza, violenti o non violenti, hanno fallito.

 

Intanto Israele ha reagito nell’unica maniera con cui sa farlo: un assalto notturno alla sua casa e l’arresto suo e di sua madre.

 

Ma nel fondo del suo cuore ogni israeliano decente probabilmente sa non solo chi ha ragione e chi no, ma chi è forte e chi debole. Il soldato armato da capo a piedi che invade una casa che non gli appartiene o la ragazzina disarmata che difende la sua casa ed il suo onore perduto con le sue stesse mani, con uno schiaffo?

 

(*) Giornalista israeliano; scrive sul quotidiano Haaretz

Da: rebelion.org; 23.12.2017

 

 

(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.tagarelli”

 

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

 

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