CONTRO LO SFRUTTAMENTO

corteo contro l'amianto e lo sfruttamento
corteo contro l'amianto e lo sfruttamento

 

Corteo contro l’amianto e contro lo sfruttamento

 

Come avviene da quasi 20 anni, un lungo corteo composto da centinaia di lavoratori delle ex grandi fabbriche di Sesto San Giovanni (Breda, Marelli, Falck, Pirelli) e da cittadini ha manifestato per le vie della città per ricordare tutti i lavoratori assassinati in nome del profitto, contro lo sfruttamento degli esseri umani, contro l’uso dell’amianto e di tutte le sostanze cancerogene che uccidono l’uomo e distruggono la natura.

 

Nel mondo, secondo i calcoli dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ogni anno muoiono per amianto oltre 100.000 persone/anno, una ogni 5 minuti; in Italia poco più di 10 al giorno, e nonostante le chiacchiere sulla sicurezza del lavoro, nell’ultimo anno gli infortuni mortali sul lavoro e le malattie professionali sono aumentati nonostante siano stati espulsi dalle fabbriche un milione di lavoratori. 

 

In testa al corteo - partito dal Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” di via Magenta 88, Sesto San Giovanni - gli associati del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio. Il corteo è sfilato compatto con le parole d’ordine “storiche”che hanno guidato tante battaglie del Comitato fino alla lapide di via Carducci,

 

Il corteo qui si è fermato per una breve commemorazione. Il presidente del Comitato Michele Michelino, davanti alla lapide che recita “A PERENNE RICORDO DI TUTTI I LAVORATORI MORTI A CAUSA DELLO SFRUTTAMENTO CAPITALISTA . ORA E SEMPRE RESISTENZA” ha ricordato gli ultimi due compagni morti pochi mesi fa, denunciando che le malattie da amianto sono ancora in crescendo.

 

Ha inoltre commentato la sentenza della Corte di Cassazione che - pronunciandosi sui sette operai morti bruciati sul lavoro il 6 dicembre del 2007 alla ThyssenKrupp di Torino - ha eliminato il “dolo” riducendo la responsabilità’ dei dirigenti industriali al solo ‘omicidio colposo’, e dovrà essere rideterminata. Probabilmente si andrà verso una condanna inferiore a quella già comminata, con la prescrizione alle porte che rischia di lasciare impuniti gli assassini. Per la Cassazione non si è trattato di omicidio volontario, ma colposo (pena al massimo tre anni e quindi nessuno andrà in galera). La Cassazione ha riproposto una tesi che noi combattiamo, quella che i morti sul lavoro e infortuni sono inevitabili.

 

La gravità di questa sentenza è dovuta anche a chi monetizza la vita umana e la salute. Non è un caso che nel processo era rimasta come parte civile solo Medicina Democratica perché i sindacati (FIM, FIOM, UILM, CUB)  e gli enti pubblici (Comune, Provincia, Regione, INAIL) avevano preso soldi per uscire dal processo.  

 

Al termine del corteo si è svolta un’assemblea aperta in cui hanno partecipato i rappresentanti di associazioni e comitati, particolarmente numerose quest’anno. Tra loro i famigliari di alcune delle 32 vittime della strage di Viareggio, l’Assemblea 29 giugno (data del disastro di Viareggio) con diversi ferrovieri, fra cui anche Riccardo Antonini licenziato per rappresaglia per aver fatto da consulente ai famigliari delle vittime, l’Associazione Vittime Amianto Italiana, l’ Associazione Italiana Esposti Amianto e i famigliari delle vittime dell’Eureco di Paderno Dugnano, l’Anmil, il vicesindaco di Sesto San Giovanni in rappresentanza dell’amministrazione comunale e il consigliere provinciale Massimo Gatti

 

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio

 

 

mail: cip.mi@tiscali.it        http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com                                                                                                                                                                                   

 

 

 

 Sesto San Giovanni, 26 aprile 2014                                                            info 02. 26224099

 

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