Ricordiamo Vittorio Arrigoni, un internazionalista

OMAGGIO A VITTORIO ARRIGONI, ATTIVISTA INTERNAZIONALISTA PER LA CAUSA PALESTINESE

"Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi; altri che lottano un anno e sono più bravi; ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi. Ma ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli imprescindibili"   (Bertolt Brecht)

Aveva solo 36 anni, Vittorio Arrigoni. Veniva da Besana Brianza, un piccolo paese lombardo, e da tre anni aveva scelto di vivere a Gaza, dove condivideva l’infame sorte che l’embargo e i bombardamenti israeliani (mai realmente cessati) impongono ai palestinesi di quella piccola striscia di terra. Vittorio era un attivista dell’International Solidarity Movement, un’organizzazione di solidarietà internazionalista non-violenta, ed aveva partecipato alla prima Freedom Flotilla.

Ma Vittorio era anche giornalista e scrittore: aveva un suo blog e scriveva per il Manifesto e Peace Reporter, e in questa veste aveva raccontato tutto l’orrore, la morte e la devastazione provocate dell’aggressione israeliana del 2009 (“Operazione Piombo Fuso”), di cui il suo libro Restiamo umani è una toccante testimonianza.

Vittorio sarebbe dovuto tornare in Italia proprio in questo periodo. Non ha potuto farlo. Vittorio è stato ucciso il 15 aprile da presunti “militanti salafiti” di un semisconosciuto gruppo integralista che lo avevano rapito chiedendo in cambio la liberazione di un loro leader incarcerato da Hamas. Le circostanze del suo assassinio tuttavia sono lungi dall’essere chiare: i rapitori hanno infatti dato un ultimatum di 30 ore che essi stessi non hanno rispettato, e tutte le organizzazioni islamiche integraliste indicate come vicine ai rapitori hanno condannato il rapimento e l’assassinio e dichiarato la propria estraneità all’azione. Non sappiamo chi lo abbia ucciso, ma sappiamo che questo assassinio fa solo del male ai palestinesi e alla loro causa, cui Vittorio aveva dedicato tutta la sua vita: “Hanno ucciso un uomo libero, un amante della libertà e della giustizia, un amico della pace e del popolo palestinese” ha scritto Youssef Salman, presidente della Mezzaluna Rossa palestinese in Italia. La sua morte giova solo allo Stato di Israele, che lo aveva messo sulla sua lista nera e che da mesi sta facendo di tutto per impedire che parta la seconda Freedom Flotilla per Gaza.

Vogliamo oggi esprimere il nostro cordoglio per la morte di Vittorio e commemorarne la lotta ricordando a tutti e tutte che Gaza è ancora sotto assedio e che le bombe continuano a mietere vittime tra la sua martoriata popolazione. Esigiamo la fine di questo assedio, il ritiro di Israele da tutti i Territori Occupati e lo smantellamento delle colonie e del muro della vergogna. Chiediamo che il governo italiano si attivi perché i responsabili di questo delitto siano individuati e puniti, chiunque essi siano.

Comitato di solidarietà col popolo palestinese in Terra di Bari Tadamon Filastin

Comunità palestinese di Puglia

 

16.4.2011

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